Pescare a mosca con la coda di topo: attualità, evoluzione tecnica ed approfondimenti

No-Kill e Catch & Release (riflessione)

Maurizio Molinaro
No-Kill e Catch & Release in Friuli Venezia Giulia
Cosa si intende con queste espressioni?
Certamente raggruppano un insieme di regole comportamentali, che possono essere rese obbligatorie da vari Enti che tutelano la pesca oppure fatte proprie indipendentemente dall’obbligatorietà, ma sono le stesse o no? In che cosa si differenziano? Si riferiscono alle stesse tecniche di pesca?
E’ evidente che entrambe portino allo stesso risultato, cioè quello di ridare la libertà al nostro amico pinnuto.
Nel calendario di pesca emesso ogni anno dall’Ente Tutela Patrimonio Ittico del FVG, che è parte integrante dei libretti ricognitivi, si fa riferimento nell’Articolo 11 alla pesca No-Kill e sono indicate le acque (tratti piccolissimi) e definite le regole o se vogliamo le limitazioni e i modi comportamentali. Non sono acque riservate ai pescatori a mosca con la coda di topo, come qualcuno ancora pensa, ma acque riservate alla pesca con la mosca.
Nello stesso calendario di pesca non si fa mai riferimento specifico alla pesca Catch & Release. Molti affermano che il C&R è sinonimo di NK e viceversa, ma, secondo me, qualche differenza c’è.
L’ETPI ci indica le misure minime dei pesci che possiamo trattenere, ma se ci troviamo in questa situazione e obbligati a liberare il pesce, sempre con le dovute cautele, non abbiamo applicato il Catch & Release? Che tecnica stavamo utilizzando? Quella che ritenevamo più produttiva in quella circostanza!
L’ETPI, mettendo l’obbligo di rilascio di carpe, tinche e lucci, ha imposto il Catch & Release, perchè non è indicata nell’art 11. Anche in questo caso possiamo usare varie tecniche e varie esche, oltre alla pesca a mosca.
Se catturiamo una specie non trattenibile in quel momento perchè è in periodo di riproduzione e la rilasciamo, non abbiamo applicato il Catch & Release? Ci sarebbero ancora altri esempi di C&R imposto/obbligato, ma, avendo in testa questo tipo di approccio alla pesca ci sono tantissime circostanze che ci permetterebbero di liberare il nostro amico pinnuto, indipendentemente dall’obbligatorietà, al limite una bella foto può testimoniare molto di più una bella cattura. Deve essere un piacere non una costrizione, anch’io trattengo qualche pesce per gustarlo.
Se abbiamo liberato una specie autoctona e ne abbiamo trattenuta una alloctona, meno pregiata (v. trota iridea di semina pronto pesca), allora ci siamo attenuti per un Catch & Release volto alla protezione e salvaguardia delle specie autoctone.
Con opportune attenzioni ed accorgimenti penso che il Catch & Release può essere applicato indipendentemente dalla tecnica di pesca e dall’esca utilizzata. Sopratutto non deve essere imposto, ma deve far parte della nostra sensibità di pescatori, non solo rivolta ai pesci, ma anche a tutto quello che è il loro mondo che alla fine è anche il nostro, pescatori e non.       …pensaci…
( fly fishing and catch & release for a selective protection of the native species )

Maurizio Molinaro
Maurizio Molinaro

Pratico la Pesca a Mosca dal 1990. Ho deciso di dedicare un pò del mio tempo per cercare di trasmettere e condividere la mia passione per questa divertente ed efficace tecnica a quanti volessero avvicinarsi, se non altro per poter dire: " ho visto, ho provato e ......"